Hanoi (AsiaNews) - I giudici del tribunale di Hanoi hanno condannato l'avvocato e attivista cattolico Le Quoc Quan, a processo per presunta "evasione fiscale", a 30 mesi di prigione e al pagamento di 56mila dollari di multa. L'udienza farsa è durata un paio di ore e - nonostante le proteste e gli appelli della difesa - si è conclusa con il carcere una pesantissima pena pecuniaria. All'esterno migliaia di cattolici hanno manifestato il proprio sostegno per le vie della capitale, agitando palme (nella foto) in un gesto simbolico che richiama la domenica in cui Gesù fa il suo ingresso a Gerusalemme.
In un primo momento le autorità avevano promesso un processo aperto al pubblico; tuttavia, le strade che portano al tribunale sono bloccate da un muro umano formato da polizia e militari.
Oltre agli agenti, a formare il cordone di sicurezza vi erano anche "squadristi" filo-governativi che i più esperti sanno benissimo essere detenuti o ex carcerati che vengono assoldati dalle autorità per colpire e punire il dissenso. Da giorni si susseguivano messaggi e avvertimenti lanciati alla popolazione, perché non organizzasse a manifestazioni in vista del dibattimento in aula.
Assieme ai cattolici, moltissimi buddisti (fra cui una religiosa) hanno manifestato in modo pacifico per le vie di Hanoi per chiedere la libertà di Le Quoc Quan. Non solo, i dimostranti chiedono anche piena libertà , rispetto dei diritti e la fine di tutte le azioni persecutorie nei confronti dei fedeli di tutte le religioni. In precedenza, i vertici della Chiesa cattolica vietnamita hanno promosso incontri di preghiera e fiaccolate per la liberazione dell'avvocato e attivista cattolico, il cui processo è un ulteriore esempio della "serie continua di violazioni ai diritti umani" nel Paese.